“Ci sono sparatorie bellissime e sogni labirintici, agguati in notti nere di pioggia e visioni mistiche nel cielo azzurro… Il più bel noir italiano mai scritto” _ Antonio D’Orrico, Il Corriere della Sera Un affresco napoletano nell’Italia degli anni Settanta. Peppino Lo Cicero è un guappo in pensione, vive la sua vita in ritiro. Si occupa solo di pesca e del figlio Nino, guappo anche lui. Ma nella sua ultima missione Nino cade, vittima di un agguato. Viene assassinato dall’uomo che era andato a uccidere. Qualcuno ha tradito. E Peppino è costretto a riprendere in mano il revolver. E tornare in scena… Il ritorno della storia che ha aperto la “via italiana” al romanzo grafico. Libro dell’anno 2003 alla Buchmesse di Francoforte, la più importante Fiera mondiale dell’editoria L’amicizia tradita, la vendetta, la rinascita, la scoperta di un mondo esterno a Napoli da parte di un anziano killer che non è mai uscito da questa città. E la rappresentazione delle strade, dei paesaggi e dell’anima di una città italiana come teatro di un noir: ecco alcuni dei temi di “5 è il numero perfetto”, graphic novel capolavoro di Igort, più volte ristampato e tradotto in numerosi Paesi, vincitore tra l’altro nel 2003 del titolo di “Libro dell’anno” alla Buchmesse di Francoforte, la più importante Fiera mondiale dell’editoria. “Tra ironia e tragedia: un pulp che rende omaggio alla tradizione narrativa del graphic novel, al noir italiano, al cinema di Sergio Leone e Takeshi Kitano”. _ Il Sole 24 Ore Un graphic novel che può ricordare per certi aspetti i film di Sergio Leone, John Woo e Takeshi Kitano, ma soprattutto sposta la messa in scena del noir classico dall’immaginario americano alla “provincia” italiana. “Peppino Lo Cicero è un poco di buono, un vecchio assassino con la coscienza sporca. Ma ha un sorriso sardonico e un carattere malinconico… mentre procedevo con la storia ho finito per affezionarmi a lui, a sentirlo umano e vicino. Ho lavorato al contrario di come faceva Chester Gould, il grande maestro autore di Dick Tracy: per me non esistono cattivi solo cattivi o buoni solo buoni”. _ Igort Napoli è protagonista della storia al pari di Peppino, con i suoi vicoli, i negozi e le insegne pubblicitarie. “Mi interessa la cultura napoletana – ha detto Igort – in cui il dolore e il sorriso si fondono in una specie di magma misterioso. In questo libro c’è dramma ma anche gioco, ironia, lo sfottò tipico di certe maschere teatrali”. “Finalmente un fumetto italiano in cui si vedono le auto, i palazzi, gli abiti italiani…” _ David Mazzucchelli
Di Igort.
Colore. Brossurato. 192 pagine.
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